mercoledì 28 settembre 2011

A Pirri nulla cambia.... la dura vita della Municipaltá


Termino per l’ennesima volta di toccare terra all’aeroporto El Prat di Barcelona , di rientro a casa.
Ormai ci ho fatto un abitudine , la paura per l’aereo quella ancora no, non c’è nulla da fare , la paura del volo quella continua a rimanere .
Ogni volta che rientro , durante il viaggio di ritorno tra aereo e treno , mente e penna ogni volta analizzano e riassumono il viaggio appena concluso .
Ma cé un posto che per normali ragioni familiari , ho “ visitato” piú spesso ed è la mia cittá Cagliari , anzi nel preciso Pirri o come la chiamano ora Municipalità di Pirri ( dicono l’unica in tutta la Sardegna , non capisco che intendono con il termine Municipalità, ma cosí ora è chiamato il quartiere cagliaritano).
Ogni volta che parto per tornare a casa , mi immagino , cosí come per qualsiasi altra cittá europea in cui devo ritornare , Come sará ? sará cambiata ? chissà che cé di nuovo!!
Durante il viaggio di andata Barcelona – “Pirri” tra uno spavento e l’altro durante il volo , immagino cosa possa essere cambiato del quartiere, se sará migliorato o peggiorato ;
uno stato d’animo simile a quello che si prova quando si è in procinto di vedere un parente che non si vede da anni , come quando bisogna affrontare una di quelle rimpatriate tra vecchi compagni di scuola ;
ma non si tratta ne di un parente , e tantomeno di ex compagni di scuola , ma bensí della mia cittá anzi del mio quartiere : Pirri….anzi Municipalità di Pirri …ma per me è Pirri e basta !!!
A molti dei cagliaritani , questo post potrá far sogghignare perché il mio quartiere è noto per i suoi tantissimi luoghi comuni cosí come i suoi abitatnti , ma nonostante i luoghi comuni é il quartiere piú famoso della Sardegna , che se ne voglia o no.
Almeno una volta nella propria vita un sardo l’ha nominato o sentito nominare o meglio ancora vi ci è dovuto passare.
Pirri era un comune , un comune a se ma dagli anni 30 credo fa parte del Comune di Cagliari , ma nonostante ció i pirresi veri , quelli nati e cresciuti, non i cagliaritani che hanno comprato casa negli ultimi anni , continuano comunque a sentirsi pirresi.
Come me dopotutto.
L’orgoglio e la fierezza nel essere pirresi è tutta particolare , non è per niente paragonabile a quella che si puó incontrare in qualsiasi altro paesino della Sardegna dove l’attaccamento al proprio paese di provenienza è molto sentito.
Essere pirresi , vuol dire essere diversi non solo dai cagliaritani stessi , ma dagli stessi sardi.
Il pirrese nonostante gli sberleffi e le continue prese per il culo , è fiero della sua provenienza , perché non è solo un quartiere di Cagliari , ma un quartiere composto da altri quartieri , dove tutti piú o meno si conoscono e sanno che sei di Pirri , figlio di , che vivevi in via tal !!
Quando rientro a casa , la prima immagine che ho , giungendo dall’aereoporto , sono i palazzi di Monreale abbandonati o semi abbandonati ( attenzione quella zona dei palazzi non è Pirri , ma Elmas o Selargius …questioni di catasto) che continuano ad essere cosí semi abbandonati e mezzo costruiti , da quando io avevo 10 anni , dove con i miei amici ci arrampicavamo sino al terrazzo e ci divertivamo a buttare giu le bottiglie di birra di Ichnusa lasciate dai muratori , tentando di centrare il buco della bettoniera che stava a 40 metri sotto di noi.
Quei palazzi sono cosí come 20 anni fa ! identici uguali ! Ogni volta guardandoli ti sembra di fare un viaggio nel passato.
Dopo questi palazzi , giusto di fianco , vi è un vasto terreno incurato e lasciato non só da quanti decenni ormai alle incurie ed è quello che tutti i pirresi chiamano “Su Campu de ziu Ambu”.
Mia madre mi raccontava che quando era piccola , la famiglia Ambu festeggió in quello che un tempo era un fattoria con animali d’allevamento , il loro primo miliardo.
Io di quel campo ho le immagini della mia infanzia, gli anziani della zona in un angolo del campo seduti sui di tinta arrugginiti a chiacchierare tra loro e a mangiare i fichi appena raccolti dagli alberi che tuttora sono presenti nel campo ;
le escursioni di “bicicross” tra i dossi di artificiali che si erano creati con i rifiuti edili che venivano e ancora vengono scaricati illegalmente ;
l’attraversata del campo, tra giornaletti porno, telai di motorini rubati, borsette rubate , siringhe , che permetteva di accorciare notevolmente il tragitto da casa per la chiesa di San Gregorio per fare il chierichetto ;
le riunioni segrete tra i cannetti del campo con i compagni di scuola delle medie Giacomo Leopardi per fumare le prime sigarette , con il terrore che qualcuno ci potesse beccare ;
le passeggiate con il mio cane tra le erbacce secche che si erano formate con il calore estivo.
Quel campo è ancora li cosí come era nella mia infanzia , con i suoi alberi di fichi , le due palme e l’abbeveratoio per gli animali , a ricordare come le sfingi in Egitto , quel che restava di quel che era la vecchia fattoria ., i cumuli di mattoni , i telai di motorini rubati , le erbacce secche , i pneumatici usati , anche quelli ci sono sempre.
Anche il campo di calcio della Jupiter è sempre li , attorniato da incurie e macerie , uguale e identico cosí come quando noi ragazzini d’estate uscivamo di casa alle 2 del pomeriggio con il sole a 30 gradi , passando sotto i buchi delle recinzioni per giocare a calcio sino alle 7 di sera o piú .
Il campo cé ancora ma non si vedono piú ragazzini vestiti alla bene meglio giocare a calcio , per il gusto di giocare a calcio , per la passione e il divertimento di giocare a calcio.
Noi ci andavamo , con ai piedi un paio di Soldini , un pantaloncino da calcio e una maglietta bianca , i meglio equipaggiati al massimo possedevano un pantaloncino NR e un paio di “pantofola d’ora”.
Adesso i ragazzini che si vedono giocare son solo quelli della scuola calcio Jupiter , con le loro divise perfette , nike ai piedi o ci vedi quelli della mia etá o piú vecchi che giocano i tornei MSP.
Il mio quartiere è sempre uguale , anche la tabaccaia , giá vecchia quando ero io ragazzetto è sempre la stessa, gli edifici , le case , le facce son sempre le stesse nulla è cambiato , tutto è rimasto intatto da allora.
Ma vi è solo una cosa che cambia a Pirri , le scitte sui muri dei ragazzi morti .
Non sono come i necrologi di carta bianca che si vedono nei comuni paesi , ma sono nomi scritti a bomboletta spray dai loro amici nel tentativo di creare un mausoleo in ogni muro disponibile del quartiere , i Fisio , Chicco , Andrea , Christian , son diventati Strorillo , Benny , Kekko , etc…
Anche quelle scritte sotto un certo senso non sono cambiate , son cambiati i nomi di chi non cé piú , non è cambiata la vita dei ragazzi di Pirri , sono cambiate le loro automobili e le loro moto , i Ciao con marmitta Polini non ci sono piú soppiantati da moderni scooteroni, ma il senso di quella vita è identico a quello dei ragazzi di adesso.
Una piazza , un paio di Ichnusa prima comprate da Rullao adesso magari da Paragone , un’pó di fumo e la serata passava , oggi , domani , dopodomani , l’indomani , per una settimana , per un mese , per un anno , sino a quando uno vuole.
Pirri è anche questa , degrado , abbandono, emarginazione , ma nonostante tutto chi è andato via da Pirri per cercare qualcosa di meglio , mai rinnegherá il suo essere pirrese o i suoi amici pirresi , perché il passato non è per essere dimenticato ma serve per apprendere per il futuro e soprattutto per il presente.
Io personalmente ho perso un amico pirrese in un incidente in moto , un altro morto per overdose, un compagno di classe morto in un incidente stradale mentre scappava su di un auto rubata inseguito dalla polizia , tanti di quelli con cui giocavo nelle notti d’estate per strada son finiti in galera , tutti miei coetanei .
Tutti volendo o no mi hanno aiutatoanche il mio quartiere mi ha aiutato !Nel capire!
E ogni volta che riprendo l’aereo per ritornare a Barcelona , penso che a Pirri nulla è scontato , perché il destino è il destino ! ne scritto e tanto meno costruito ,
Perché nel destino di chi è nato e ha vissuto o vive a Pirri , deve mettere in conto che il proprio nome puó comparire su uno dei muri del quartiere , scritto a bomboletta spray ..