mercoledì 2 febbraio 2011

JOE PERRINO-All'uscita della Galera-(Garrogna)

Alcuni amici mi fecero ascoltare questa canzone , una canzone particolare , una canzone popolare della Cagliari che fú , di quella Cagliari dura e difficile dei nostri padri ,  cantata e pubblicata in passato da un noto  personaggio "underground" di  Cagliari Efisio Podda e  ora resa famosa dalla versione di Joe Perrino
Efisio Podda era noto come Ziu Podda probabilmente era  uno dei primi "sbertidori" (attaccabrighe) di Cagliari , un uomo  che ha fatto la galera , tanta galera proprio per questo sua attitudine giovanile.
Negli ultimi anni , ormai anziano , lo si vedeva per Cagliari che viveva alla giornata  vendendo frutta e verdura nelle bancarelle per strada o caldarroste,ma sempre con dignitá .
Ziú Podda pubblicó pure un album Canzoni di Malavitá , da cui é tratta questa cover di Joé Perrino , che lui stesso vendeva nelle panchine di via Is Mirrionis in cui era presente anche questo singolo : All'uscita di Galera .
Ziu Podda , volente o no ,  faceva parte della storia di una vecchia Cagliari , storia di una cittá fatta anche di storie segate e marchiate dalla durezza della vita che ha portato a passare tanto tempo della propria vita tra le celle di una  galera , storie  di precarietá e di sbagli .
E nel testo di questa canzone , che non só chi sia l'autore , cé tutta l'antropologia di una parte di cagliaritani .


8 commenti:

  1. L'estate scorsa la cantavano tutti e ovunque.
    Orde di ragazzini urlanti "oh garrogna...garrogna....garrogna...." a mò di pappagallo, ripetevano senza chiedersi cosa realmente significhi quella parola.
    Amici e nemici sono morti per quel termine infamante.
    Forse, con un po' di cultura e di vissuto, questo pezzo di storia cantata, la si ascolterebbe in silenzio.
    Senza vanto ne lode....

    Saluti,
    Bak

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  2. Sono pienamente d'accordo con te Bak , purtroppo tanti si son fermati solo su quel ritornello , senza capire dietro ogni strofa ci sono mille storie di vite bruciate e di famiglie distrutte.
    grazie per il tuo commento.

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  3. Curioso che nessuno si preoccupi mai delle vittime. Chi ha commesso illecito penale andrebbe sparato alla testa, e il costo del proiettile messo a carico dei suoi familiari, come si fa in Cina. Da noi invece li si premia con vitto e alloggio. Tutto questo a carico di chi lavora onestamente (o mendica) per poter aiutare la propria famiglia.

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  4. "Forse, con un po' di cultura e di vissuto, questo pezzo di storia cantata, la si ascolterebbe in silenzio. Senza vanto ne lode...."

    Storia cantata? Ascoltarla in silenzio? Scusa Bak, ma di che stai parlando, dei discorsi di Garibaldi? Ma per piacere...

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  5. Il testo di questa canzone , per quanto debba essere punibile qualsiasi tipo di delitto, era lo specchio di quella delinquenza di allora , causata dalla fame e dall'assenza di un stato . L'assenza di uno stato ha fatto si che si creassero organizzazioni come la mafia , la camorra la ndraghenta .

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  6. Prescindendo dai vari opinabili e rispettabili giudizi espressi afferenti la canzone in argomento, resta sempre il fatto che la medesima rappresenta un alto momento di cultura popolare di intrinseca e vera cagliaritaneta'.

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  7. La canzone,esiste da piu di cinquant'anni,e fa riferimento ad una storia realmente accaduta,infatti il "Piero"citato nel testo,era l'allora noto,Piero su Bugoni,un pappone spione,che all'epoca era noto tra la gente di strada nella vecchia Cagliari,Il sig Efisio ha cantato qualcosa di molto noto nelle carceri sarde,e tra la gente di "MALAVITA" di quel periodo,grande rispetto per Joe,che l'ha riproposta,del sig Efisio posso dire personaggio simpatico,e divertente,solo che cantava meglio in questura,come la volta che fece arrestare mio padre,,che a sua differenza non cantava e si fece la galera senza infamare nessuno!!

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  8. La canzone è presa da vico drittu pontixello,una canzone dei Trilli,genovesi degli anni e 70.
    Questo non toglie né aggiunge nulla.
    La strada Sarda e quella Genovese sono strettamente incrociate,nelle pietre dei vicoli e nel silenzio degli occhi.

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